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Dopo un’iniezione di liquidità nel mercato, la Cina si gode le celebrazioni per il capodanno lunare.

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Feb 8, 2016, 11:47 UTC

La Banca Popolare Cinese non ha chiuso serenamente prima delle celebrazioni del capodanno lunare . Nella giornata di sabato, la banca centrale di Pechino

Dopo un’iniezione di liquidità nel mercato, la Cina si gode le celebrazioni per il capodanno lunare.

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La Banca Popolare Cinese non ha chiuso serenamente prima delle celebrazioni del capodanno lunare . Nella giornata di sabato, la banca centrale di Pechino ha reso noto il suo nuovo sostanzioso programma di stimoli e oggi ha pubblicato i dati mensili sulle riserve di valuta. I mercati cinesi rimarranno chiusi fino a venerdì 12 febbraio e ciò dovrebbe ridurre il volume di mercato e frenare la volatilità. In base a quanto dichiarato dalla Banca Popolare Cinese,  le riserve di valuta straniera della Cina hanno subito un decremento di 99,5 miliardi nel mese di gennaio.

La Cina sta cercando di diminuire il volume delle riserve valutarie straniere per sostenere la propria moneta e fermare i deflussi di capitale. Con un totale di 3,23 trilioni di dollari, la Cina continua a detenere il più ampio serbatoio di valuta straniera. In ogni caso si registra un decremento di 420 miliardi negli scorsi 6 mesi e ciò porta l’ammontare delle riserve al livello più basso registrato dal maggio 2012.

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Le autorità cinesi temono una rapida svalutazione dello yuan che potrebbe destabilizzare l’intera economia. Molti imprenditori cinesi continuano a detenere quote di debito in dollari e questo tipo di attività può danneggiare fortemente lo yuan e determinare il fallimento di alcune aziende. Per questo motivo, la Cina ha tentato di attuare una svalutazione pianificata della propria moneta, ma tale progetto si è dimostrato piuttosto arduo.

Gli investitori stanno tentando di ridurre gli investimenti in yuan e gli speculatori hanno puntato su un’ulteriore caduta del valore della moneta. Per stabilizzare la situazione, la Cina ha venduto dollari per comprare yuan. Quest’ultimo è negoziato a quota 6,5739 e non ci si attendono mutamenti dal momento che la PBOC rimarrà chiusa.

La banca centrale cinese nella giornata di sabato ha iniettato una notevole quantità di fondi a breve e medio termine nel sistema finanziario del paese per far fronte ad una crescente domanda di liquidità che la Cina avrebbe dovuto fronteggiare durante i festeggiamenti del capodanno lunare. Temendo che la paventata carenza di liquidità potesse effettivamente verificarsi, le maggiori banche cinesi nelle scorse settimane avevano esercitato una pressione notevole sulla Banca Popolare Cinese affinché rilasciasse i crediti, riducendo i depositi che esse detenevano come riserva.

L’unica novità registrata sul fronte asiatico questa mattina arriva dal Giappone, dove le partite correnti  sono state inferiori alle aspettative. L’avanzo del saldo delle partite correnti si era già ridotto a dicembre al livello più basso registrato da sei mesi a questa parte. Lo yen è negoziato a quota 117,32, perdendo quindi 43 punti contro il dollaro. Contro l’euro, lo yen ha perso 23 punti attestandosi a quota 130,57.  Per la diciottesima volta consecutiva, il Giappone ha mostrato un surplus nel saldo delle partite correnti, mentre i bassi prezzi per le importazioni di energia continuano ad aiutare un’economia che cerca di strenuamente di portare avanti un modello di crescita sostenibile unito ad un altrettanto sostenibile livello di inflazione.

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Per quanto concerne il commercio, l’avanzo più rilevante registrato dal paese è stato a dicembre, con un totale di 960,7 miliardi di yen, un incremento notevole se paragonato con lo stesso periodo dell’anno precedente, che aveva registrato un totale di 225,9 miliardi, come riferito dal ministro delle Finanze lunedì a Tokyo. In base a un sondaggio di Bloomberg fatto su un totale di 25 economisti, si stimava un surplus pari a 1,05 trilioni di yen.

Il dollaro neozelandese ha guadagnato 13 punti, beneficiando degli stimoli introdotti dalla Cina, ed è negoziato a quota 0,6638, considerando anche la chiusura dei mercati per la celebrazione di una festività locale. Il dollaro australiano ha invece guadagnato 18 punti, raggiungendo quota 0,7086, aiutato peraltro da una significativa crescita dei prezzi del minerale di ferro.

Questa settimana le attenzioni sono tutte concentrate sulle dichiarazioni che verranno rese dalla presidente della Fed Janet Yellen. Per la seconda giornata consecutiva, il dollaro si è mosso in rialzo sull’euro e gli investitori dello yen sono in attesa della relazione che Yellen svolgerà innanzi al Congresso nella giornata di mercoledì per valutare se i mercati stiano sottostimando la possibilità di un incremento del tasso di interesse a breve termine.

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Dopo i risultati sull’occupazione, che hanno visto una crescita dei salari superiori alle stime, il dollaro si è mosso in rialzo, supportando così la decisione della Fed di non effettuare rialzi.

Nella giornata di venerdì, i contratti future hanno scontato una manovra restrittiva prima della fine dell’anno con una probabilità in aumento al 53%, ossia di un 46% in più rispetto alla giornata precedente. Lo yen si è mosso in ribasso rispetto al dollaro australiano a causa del declino del mercato delle equities in Giappone, con l’economia nipponica che ha registrato un surplus nel saldo delle partite correnti inferiore rispetto a quanto previsto dagli economisti.

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