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Con le autorità europee totalmente impreparate alla Brexit, i trader del Forex sono sempre più avversi al rischio

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Jun 27, 2016, 11:44 UTC

Nella mattinata di lunedì, la sessione asiatica continua a essere dominata da incertezza e tensione. Gli asset rifugio si sono mossi in ulteriore rialzo,

Con le autorità europee totalmente impreparate alla Brexit, i trader del Forex sono sempre più avversi al rischio

Nella mattinata di lunedì, la sessione asiatica continua a essere dominata da incertezza e tensione. Gli asset rifugio si sono mossi in ulteriore rialzo, dopo quello sperimentato nella giornata di venerdì. L’oro ha guadagnato altri 7,75$ per venire negoziato a quota 1330,15, mentre il dollaro si è notevolmente apprezzato, raggiungendo quota 96,41 in rialzo di 78 punti. La situazione è decisamente insolita poiché, di norma, oro e dollaro non si muovono congiuntamente, ma in direzione opposta.

I trader non si sono diretti esclusivamente sui beni rifugio, ma anche sullo yen, con effetti negativi per l’intera situazione economica del Giappone. Contro il dollaro, lo yen viene attualmente negoziato a quota 101,80. Nella mattinata, la valuta statunitense si è mossa in forte rialzo, mentre, nel cambio USD/JPY, lo yen guadagna 43 punti. Contro un euro in ribasso, la valuta nipponica è salita di 162 punti a quota 112,02. La moneta unica europea ha fortemente risentito dell’incertezza che regna in Spagna a seguito delle elezioni, vinte dal Partito Popolare, ma senza ottener la maggioranza. Il governo di Madrid è nuovamente bloccato. In Francia, Marine Le Pen invoca un referendum sul recesso dall’Unione Europea. In Scozia, dimostratasi nettamente favorevole alla permanenza nell’Unione Europea, la primo ministro ha dichiarato che potrebbe indire un referendum sull’indipendenza dal Regno Unito. A quanto pare, l’Unione Europea sta crollando. Il nervosismo e l’incertezza seguite alla sorpresa dei risultati di giovedì mantengono i mercati in uno stato di tensione.

EUR/USD Breaks below 1.10

La coppia EUR/USD rompe al di sotto di 1,10

Il primo ministro David Cameron ha rassegnato le dimissioni, affermando che sarà il suo successore a gestire il negoziato ex art. 50 del TUE. Tuttavia, potrebbero dover trascorrere più di tre mesi prima dell’insediamento di un nuovo primo ministro. Nel frattempo, il Regno Unito potrebbe tornare alle urne per un nuovo referendum sull’Unione Europea. Nella mattinata, la sterlina ha perso altri 281 punti per venire negoziata a quota 1,3399. Il cambio EUR/GBP si è mosso in rialzo di 70 centesimi, grazie all’euro non tanto debole quanto la sterlina.

I risultati delle elezioni tenutesi in Spagna nella giornata di domenica rappresentano un promettente voto di fiducia nella quarta economia dell’Eurozona. L’esito del voto potrebbe, inoltre, essere interpretato come un segnale del rifiuto delle posizioni dei partiti euroscettici da parte della popolazione spagnola. Il Partito Popolare, la formazione conservatrice del primo ministro in carica Mariano Rajoy ha vinto la maggioranza dei seggi in parlamento, ma senza raggiungere il numero sufficiente a formare un governo. Rajoy ha dipinto le elezioni come una scelta tra la stabilità economica e l’incertezza offerta da Unidos Podemos, una coalizione guidata da Podemos, partito nato appena due anni fa per protestare contro le misure di austerità richieste da Bruxelles. Per la seconda volta in sei mesi, le elezioni spagnole hanno prodotto un parlamento privo di maggioranza, dato che va ad aggiungersi all’incertezza provocata dal referendum sulla Brexit della scorsa settimana. Nel contempo, a Madrid fervono i negoziati per la formazione del governo.

Nella giornata di venerdì, Marine Le Pen, leader del Front National, partito dell’estrema destra francese, ha definito la Brexit come una “vittoria per la libertà”, chiedendo che referendum sull’appartenenza all’UE si tengano in tutti gli Stati membri.

Su Twitter, Le Pen scrive: “Vittoria per la libertà! Come chiedo da anni, lo stesso referendum deve svolgersi in Francia e in tutti i paesi dell’UE.”

L’euro cede 115 punti per venire negoziato a quota 1,1002 e dovrebbe continuare a muoversi in ribasso, mentre i leader dell’UE si riuniranno oggi per discutere delle risposte di emergenza da dare alla Brexit. Al contempo, la Bce ha avviato le consultazioni su nuove misure per dare stabilità all’Eurozona. Nella giornata di oggi, la cancelliera Merkel incontrerà a Berlino il presidente francese Hollande e il presidente del Consiglio italiano Renzi per preparare il vertice che si terrà a Bruxelles durante la settimana e discutere le mosse future. Non soltanto i tre hanno visioni molto diverse dell’Europa, ma il peso politico ed economico della Germania rende l’incontro talmente sbilanciato da rendere difficile il raggiungimento di un’intesa.

EUR/GBP Climbs after UK Uncertainty

La coppia EUR/GBP si muove in rialzo a seguito dell’incertezza che investe il Regno Unito

Più che un piano, Merkel, Hollande e Renzi dovrebbero fornire rassicurazioni sulla solidità dell’UE e incoraggiare i 27 membri restanti a collaborare per rafforzare l’Unione.

Tuttavia, a oggi, i leader europei non sono neanche riusciti a raggiungere un accordo sulle tempistiche dell’avvio della procedura di recesso del Regno Unito. Mentre Steinmeier e Juncker chiedono che Londra avvii immediatamente i negoziati, Merkel consiglia di pazientare. Nella giornata di sabato, la cancelliera ha dichiarato che non vi è alcun motivo per essere “duri” con la Gran Bretagna.

Nel frattempo, nel Regno Unito, molti dei sostenitori del recesso paiono essersi pentiti, già subito dopo la pubblicazione dei risultati del referendum nella mattinata di venerdì. Twitter è stato inondato di innumerevoli messaggi da parte di tanti dei 17,4 milioni di persone che avevano votato a favore del recesso. In un messaggio si legge: “Mmm… Penso di pentirmi del mio voto: proprio non sapevo perché ho votato come ho votato!!”

Altri si sono spinti oltre. Dalla giornata di venerdì, una petizione per un secondo referendum ha registrato i 3 milioni di firme, il più grande risultato raggiunto da un’iniziativa popolare presentata in parlamento. La Camera dei Comuni ha il dovere di discuterla. Tuttavia, secondo gli esperti, questa iniziativa non ha alcuna possibilità di essere approvata.

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