Con l’attenzione che vira sul convegno dei banchieri centrali a Jackson Hole, le valute asiatiche rimangono praticamente invariate

Con il rialzo sperimentato nella giornata di mercoledì, il dollaro continua a essere caratterizzato da un’azione del prezzo ambivalente. L’apprezzamento di oggi è stato causato dagli investitori, che attendono il convegno dei direttori delle banche centrali a Jackson Hole in Wyoming. L’attenzione si concentra su eventuali indizi riguardo alla tempistica del prossimo innalzamento dei tassi da parte della Fed, che potrebbero essere contenuti nel discorso della presidente della banca centrale degli Stati Uniti, Janet Yellen, previsto per la giornata di venerdì.

I trader attendono frementi nuove informazioni nel corso di questa settimana, con un mercato in condizioni ristrette per la maggior parte delle valute. Fin’ora, l’azione del prezzo è stata limitata, ma multidirezionale.

Fino a questa settimana, gli investitori sono stati lievemente confusi circa le tempistiche del prossimo innalzamento dei tassi. I verbali della riunione del Fomc, pubblicati il 17 agosto, e le dichiarazioni di alcuni membri della Fed hanno, infatti, rivelato opinioni contrastanti in materia.

I verbali della riunione del Fomc sulla politica monetaria del 26-27 luglio hanno mostrato che i membri del Comitato sono divisi circa un prossimo aumento dei tassi. Alcuni di essi ritengono, infatti, che ulteriori dati economici siano necessari prima di una manovra restrittiva. Tuttavia, il tono da falco che ha distinto le recenti dichiarazioni del vicepresidente della Fed, Stanley Fischer, e del presidente della Fed di New York, William Dudley, hanno rafforzato le aspettative di alcuni investitori sulla possibilità che anche Yellen adotti un approccio meno prudente.

Secondo i recenti dati sui fed fund, al momento i trading danno un innalzamento dei tassi a settembre al 21% di possibilità, una manovra restrittiva a dicembre a 41% e un aumento dei tassi di 25 punti base a settembre del 2017 al 100$ di probabilità. Nondimeno, l’andamento turbolento e ambivalente sperimentato dal dollaro contro la maggior parte delle valute nel corso di questa settimana indica che gli investitori sperano che il discorso di Yellen metta chiarezza.

La coppia AUD/USD ha chiuso a quota 0,7607, in ribasso di 0,0007 punti ossia dello 0,10%, spinta dalla reazione negativa degli investitori al rapporto sui cantieri edili ultimati in Australia nel trimestre conclusosi a giugno. Il documento ha mostrato che il totale delle costruzioni completate è diminuito per il quinto trimestre consecutivo: i nuovi cantieri non riescono a equiparare il numero dei lavori ultimati.

I dati destagionalizzati dell’Ufficio Nazionale di Statistica australiano rivelano che, nel trimestre conclusosi a giungo, il valore totale delle costruzioni è diminuito del 3,7% a 47,4 miliardi di dollari, un livello non registrato dal giugno del 2011, quando il settore edilizio cominciava a riprendersi da un disastro economico.

Nella giornata di mercoledì, il dollaro neozelandese è rimasto praticamente invariato, dopo aver registrato una mossa positiva, seppur caratterizzata da volatilità, durante la sessione di martedì, provocata dal tono da falco delle dichiarazioni del governatore della Reserve Bank of New Zealand, Graeme Wheeler. La coppia NZD/USD ha chiuso a quota 0,7283, in ribasso di 0,0003 punti ossia dello 0,04%.

La coppia USD/JPY viene negoziata a quota 100,27. In assenza di nuovi dati economici sul Giappone e in attesa del discorso che Yellen terrà nella giornata di venerdì, pare che i trader stiano posizionando il mercato in modo tale da evitare che il cambio crolli nettamente al di sotto della sogli psicologica di quota 100,00.