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L’apprezzamento del dollaro riduce la necessità di un intervento sullo yen

Da:
Barry Norman
Pubblicato: May 31, 2016, 08:15 UTC

Nella mattinata di martedì, lo yen è caratterizzato da volatilità dopo essersi mosso in ribasso nella giornata di lunedì, quando è stato negoziato al di

L’apprezzamento del dollaro riduce la necessità di un intervento sullo yen

Nella mattinata di martedì, lo yen è caratterizzato da volatilità dopo essersi mosso in ribasso nella giornata di lunedì, quando è stato negoziato al di sopra di quota 111,00. Nella mattinata di oggi, la valuta nipponica si assesta a quota 111,09. Contro l’euro, lo yen ha perso 10 punti, raggiungendo quota 123,87. Le notizie secondo cui il primo ministro Abe intende posporre il prossimo aumento dell’imposta sulle vendite ha innervosito i trader. L’apprezzamento del dollaro ha ridotto la necessità di un intervento della Banca del Giappone per svalutare lo yen, sebbene questo rimanga più forte di quanto desiderato dagli esportatori giapponesi. 

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Al vertice del G7, il primo ministro Abe ha presentato dati che mostrano come, dal 2014, i prezzi delle materie siano diminuiti del 55%, la stessa percentuale registrata durante la crisi finanziaria. Abe ha interpretato la lettura come un “avvertimento sul riaffiorare di una crisi delle proporzioni di quella innescata dal fallimento di Lehman”.

Abe non è riuscito a convincere gli altri membri del G7 a inserire nella dichiarazione conclusiva del vertice un avvertimento sul rischio di una crisi globale. Il documento non coglie, infatti, la dimensione della crisi attuale e, al contrario, dà l’impressione che il peggio sia passato. Con un linguaggio orwelliano, i paesi del G7 hanno dichiarato di “aver rafforzato la ressitenza delle nostre economie al fine di evitare di cadere in un’altra crsisi.”

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Il comunicato suggerisce che i rischi sono scarsi grazie a economie più forti e resistenti, quando la verità è che il sistema finanziario e l’economia globale affronta rischi significativi.

Nella giornata di lunedì, con la chiusura dei mercati britannici nella giornata di lunedì, le altre piazze hanno sperimentato una sessione tranquilla con basso volume. Il calendario economico prevedeva la pubblicazione di pochi dati. Destatis ha diffuso l’indice dei prezzi al consumo della Germania per il mese di maggio, che hanno provocato una lieve variazione dell’andamento dell’euro nei confronti delle sue principali controparti. Contro il dollaro, la moneta unica europea ha raggiunto quota 1,1138, contro lo yen è stato negoziato a quota 123,82, contro il franco svizzero quota 1,1061 e contro la sterlina quota 0,7619.

Secondo Bloomberg, i dati di Eurostat dovrebbero mostrare un incremento dell’inflazione nel mese di maggio pari al -0,1% dal -0,2% di aprile. La fiducia dei consumatori è aumentata dal -9,3 del mese scorso al -7. Al contempo, sale la fiducia dei settori delle vendite al dettaglio e dell’edilizia, mentre quella dell’industria rimane invariata e quella del settore dei servizi registra una flessione.

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Il dollaro ha ceduto parte dei guadagni conseguiti dopo le dichiarazioni di Yellen, ma rimane sul margine superiore della sua attuale gamma di oscillazione, venendo negoziato a quota 95,55.  Il deprezzamento del dollaro ha contribuito al rimbalzo sperimentato dalle materie prime nella mattinata di oggi, con l’Aussie che si muove in rialzo di 58 punti a quota 0,7241. Secondo i dati dell’Ufficio Australiano di Statistica, nel primo trimestre, il deficit di conto corrente dell’Australia è sceso a 20,79 miliardi di dollari (dato destagionalizzato) rispetto al quarto trimestre dello scorso anno. Inoltre, nel corso del primo trimestre, il surplus di beni e servizi è aumentato di 4,7 miliardi di dollari, pari a 1,1 punti percentuali in più di crescita del Pil. 
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I dati sul Pil verranno pubblicati nella giornata di domani. Al momento, gli economisti prevedono una crescita dello 0,6% nel primo trimestre rispetto al quarto dello scorso anno. L’Aussie è stato sostenuto dai dati sulle licenze edilizie, il cui aumento ha sorpreso i mercati.

Il kiwi si muove in rialzo, guadagnando 31 punti per venire negoziato a quota 0,6726 dopo la pubblicazione dell’indice ANZ sulla fiducia delle imprese, risultato migliore delle aspettative.

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