Nella giornata di mercoledì, il dollaro si è mosso in lieve rialzo, con gli investitori si preparano alla relazione che Janet Yellen terrà innanzi al
Ci si attende un discorso di ampio spettro su diverse tematiche, che andranno dal rialzo dei tassi di interesse alle riforme del settore bancario. In ogni caso, la pietra angolare su cui incentrerà la relazione sarà la spiegazione di come la Fed sia intenzionata a riequilibrare l’obiettivo della banca centrale di alzare i tassi contro i rischi di un’economia mondiale piuttosto indebolita.
In questi giorni, i mercati hanno continuato a essere bombardati da notizie contraddittorie: si leggono infatti previsioni della Fed relative alla necessità di alzare i tassi per quanto persistano i timori di un indebolimento dell’economia globale e tale atteggiamento della banca centrale sembrerebbe ignorare questo segnale.
Yellen pertanto dovrà fornire delle spiegazioni convincenti sui motivi per cui la Fed abbia deciso di rimanere su un sentiero volto alla normalizzazione dei tassi, mentre le altre banche centrali hanno optato per un incremento degli stimoli attraverso ulteriori allentamenti o anche adottando tassi di interesse negativi.
Lo yen ha seguitato a rafforzarsi come valuta rifugio con la coppia USD/JPY che si è mossa al ribasso attestandosi a quota 114,25 nella giornata di mercoledì. Si tratta del livello più basso registrato dal novembre 2014. Secondo quanto riportato dalla Reuters, questa situazione ha spinto il ministro per le finanze giapponese, Taro Aso, a dichiarare nella giornata di martedì che le oscillazioni dello yen erano piuttosto “irregolari” e che lui stesso stava monitorandone le evoluzioni. Questo ha sollevato dubbi sulla necessità di un possibile intervento che in molti ritengono poco probabile poiché la Banca del Giappone continua a mostrarsi ottimista sullo stato della propria economia.
Le cadute nei mercati azionari sono le ragioni del rafforzamento dello yen, poiché questo è una valuta di finanziamento.Ciononostante i suoi recenti picchi al rialzo sono passibili di causare una caduta nel livello delle esportazioni.
Mercoledì, le vendite allo scoperto nel mercato delle equity americano hanno aiutato ad allentare la pressione sulla coppia EUR/USD. L’euro è attualmente negoziato a quota 1,1254, in ribasso quindi di un .0037 ovvero l’equivalente di 0,33%. Il mercato in sostanza sta avvertendo una certa pressione per via del rapporto di relazione inversa tra la moneta unica e gli asset rischiosi.
La coppia GBP/USD sta andando leggermente meglio rispetto alla sessione precedente ed è negoziata a quota 1,4487, in rialzo del .0017, con gli investitori in attesa dei dati sulla produzione manifatturiera e industriale inglesi. Ci si attendono variazioni di 0,0% nel caso del settore manifatturiero e di un -0,1% nel caso del settore industriale.
La coppia AUD/USD ha avuto un andamento costante per la gran parte della sessione asiatica con gli investitori fermi sulle proprie posizioni in attesa del discorso di Yellen. I trader non hanno mostrato particolari reazioni dopo la pubblicazione dei dati dell’indice Westpac sulla fiducia dei consumatori che ha registrato una valore di 4,2%, quindi un incremento rispetto al 3,5% relativo all’ultimo rapporto. Anche l’indice HIA sulla vendita delle nuove case si è alzato ed è ora al 6%.
James A. Hyerczyk ha lavorato come analista finanziario fondamentale e tecnico del mercato dal 1982. James ha iniziato la sua carriera a Chicago come analista di mercato a termine per commercianti di pavimenti presso il CBOT e il CME, e da 36 anni fornisce analisi di qualità ai trader professionisti.