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Super Petroliere Cariche Di Greggio Senza Destinazione

Da:
Barry Norman
Aggiornato: Jul 28, 2016, 12:55 UTC

Mercoledì i prezzi del greggio si muovono nuovamente in ribasso poiché il rapporto settimanale EIA ha mostrato numeri più forti del previsto. Il greggio

Super Petroliere Cariche Di Greggio Senza Destinazione

Mercoledì i prezzi del greggio si muovono nuovamente in ribasso poiché il rapporto settimanale EIA ha mostrato numeri più forti del previsto. Il greggio WTI perde più del 2,5% restituendo 1,1$ per attestarsi su quota 41,83$ mentre il Brent posta un calo del 3% ed é scambiato a 43,85$. Nemmeno la notizia di un ampio pacchetto di stimoli previsto dal Giappone é riuscita a frenare il calo del greggio. I dati settimanali EIA hanno riportato il primo rialzo settimanale delle scorte di greggio delle ultime 10 settimana, con un incremento a sorpresa delle scorte di benzina e della produzione totale di combustibile. I prezzi hanno testato i minimi degli ultimi 3 mesi.

Il totale della produzione nazionale é aumentato di 21.000 barili raggiungendo gli 8,515 barili giornalieri sulla scia di un incremento della produzione in Alaska. Tuttavia nei 48 stati più bassi la produzione è diminuita di 12,000 barili raggiungendo quota 8.033 milioni di barili giornalieri.

Stando a quanto riportato dall’EIA, la scorsa settimana le scorte di  di benzina hanno registrato un incremento di 500.000 barili mentre quelle dei distillati riportano un calo di 800.000 barili. Il sondaggio della S&P Global Platts aveva stimato un prelievo di 700.000 barili per le scorte di benzina e un aumento di 400.000 barili per i distillati, che includono il cherosene.

Marketwatch ha affermato che rispetto al mese di febbraio, quando il combustibile ha testato la regione dei 26$, i prezzi del greggio sono aumentati notevolmente grazie all’interruzione delle forniture dettate dagli scioperi degli operai in Kuwait, dagli incendi in Canada e dagli attacchi dei militanti in Nigeria. tuttavia, alcuni di questi fattori sono conclusi  ed altri stanno giungendo a termine, pertanto, crescono le preoccupazioni per un eccesso dell’offerta di greggio.

Negli Stati Uniti, nonostante la stagione “di guida” le scorte di benzina si attestano su quota 241.5 milioni di barili “nettamente al di sopra dell’estremità superiore del range medio” ha dichiarato l’EIA.

Negli ultimi mesi, la Cina, il secondo più grande consumatore mondiale di greggio, ha dilagati le sue esportazioni di distillati nel tentativo di scaricare i barili indesiderati nel mercato regionale.

Esiste un incertezza relativa ai numero di inventario dettata da un aumento del numero di super petroliere utilizzate come deposito temporaneo da imprese che non hanno dichiarato le quantità memorizzate.

Stando all’ultimo rapporto mensile dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio, rilasciato a Vienna due settimane fa, quest’anno la domanda di greggio europeo dovrebbe raggiungere i 13,4 milioni di barili giornalieri per attestarsi in prossimità dei livelli registrati nel 2015 a 13,71 milioni di barili giornalieri.

Come già anticipato, esiste un incertezza relativa ai numero di inventario dettata da un aumento del numero di super petroliere utilizzate come deposito temporaneo da imprese che non hanno dichiarato le quantità memorizzate. Per esempio, secondo Thompson Reuters, all’inizio di questo mese 23 superpetroliere sostavano vicino a Singapore con un carico di 43 milioni di barili di greggio e un incremento di 15 navi ancora ancorate.

Quest’anno l’Opec prevede un aumento della produzione dei suoi membri a 31,9 milioni di barili giornalieri e a 33 milioni di barili giornalieri per il 2017. Stima, inoltre, un incremento della domanda rispetto allo scorso anno cosi suddiviso: 5,6% in India, 2,5% in Ciba, 1,7% nel Medio Oriente, 1,1% in America e quasi lo 0,2% in Europa.

Ieri la Banca Mondiale ha rilasciato il suo ultimo rapporto sul settore rivedendo al rialzo la stima per il prezzo medio del greggio di quest’anno. Le previsioni su attestano su quota 43$ al barile, numeri che potrebbero spingere il combustibile a chiudere l’anno al di sotto degli attuali livelli.

Altri analisti ritengono che lo scenario possa essere persino peggiore. Michael Wittner, capo della ricerca del greggio presso la Societe Generale, sostiene che ci sia un “leggero fondo” del mercato alla regione dei 40$ tuttavia non esclude la possibilità di assistere ad una rottura al disotto del suddetto livello.

Gli analisti della Morgan Stanley ritengono che un ritorno della produzione di scisto statunitense potrebbe innescare un forte eccesso dell’offerta a partire dal mese di Agosto, scenario che spingerebbe inevitabilmente i prezzi del greggio in ribasso. Si ritiene che, il fondo del mercato si attesti in prossimità dei 35$.

In pochi prevedono un ritorno agli ” ultra ribassi” di inizio anno, che hanno spinto il combustibile a postare i minimi degli ultimi 13 anni a 27$ al barile nel mese di febbraio.

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