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L’indice Dei Prezzi Al Consumo Negli Stati Uniti E’ La Chiave

Da:
Colin First
Pubblicato: Oct 18, 2016, 09:25 UTC

L’oro continua il suo andamento, come del resto le altre materie prime, dato che i mercati mondiali sono rimasti stabili e in consolidamento, in attesa

L’indice Dei Prezzi Al Consumo Negli Stati Uniti E’ La Chiave

L’oro continua il suo andamento, come del resto le altre materie prime, dato che i mercati mondiali sono rimasti stabili e in consolidamento, in attesa della prossima direzione da prendere. Oggi, nel corso della giornata saranno comunicati i dati sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) che saranno la chiave della volatilità e della tendenza per alcuni dei prossimi giorni. Questo indice è uno dei fattori importanti che prendono in considerazione tutte le banche centrali per un eventuale aumento, o riduzione, dei tassi di interesse; quindi diventa molto importante per valutare un possibile rialzo dei tassi nel prossimo mese di dicembre. Se i dati deludono le attese, aspettatevi qualche indebolimento della moneta statunitense su tutta la linea nei prossimi giorni poiché potrebbe essere sufficiente al metallo aurifero per infrangere il range tra i 1250$ e i 1262$ e dirigersi verso un rialzo fino al supporto nell’area dei 1300$. D’altra parte,se i dati sono molto positivi, c’è da aspettarsi un assalto del prezioso verso il livello dei 1250$, livello che in caso di un netto sforamento, lo porterebbe a scivolare verso la regione dei 1213$, come prossima tappa. Abbiamo davanti una giornata chiave di volatilità.

L’argento segue l’oro, come si è verificato ultimamente, continuando a muoversi all’interno del range fra i 17,1$ e i 17,8$, stabilendosi al top del range, mentre scriviamo, vista la generale debolezza del dollaro statunitense questa mattina. Aspettatevi qualche volatilità anche sull’argento, sulla base dei dati del CPI e prestate attenzione a una rottura del range in qualsiasi direzione, assicurandovi di negoziare l’argento nella direzione che prende e quando accade.

Il petrolio continua a consolidarsi al di sotto della forte resistenza nella regione fra i 52$ e i 53$. Ha subito un ribasso di 1$ durante la sessione statunitense dopo le dichiarazioni che l’Iran che potrebbe non aderire al taglio della produzione, come ci si sarebbe aspettato. Ciò ha scatenato preoccupazioni sulla serietà dei produttori OPEC nel proseguire verso l’obiettivo prefissato, comportando così il calo suddetto. Ma in qualche modo poi il petrolio ha recuperato superando il livello dei 50$ e ora si trova al livello dei 50,60$, mentre scriviamo. Aspettatevi qualche ulteriore consolidamento all’interno del range, nei prossimi giorni, mentre il mercato medita sulla prossima mossa.

Sull'Autore

Colin First è stato coinvolto nel settore FX per 14 anni lavorando in varie vesti come trader, gestore di fondi, rivenditore e analista. Si è specializzato nello sviluppo di strategie di trading ed è appassionato di  FX e servizi finanziari. Colin mantiene un blog in cui discute su diversi argomenti relativi al FX.

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