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La Volatilità Globale Spinge I Trader Verso L’Oro

Da:
Barry Norman
Pubblicato: Feb 9, 2016, 09:42 UTC

La Cina è in vacanza e i trader si aspettano che la volatilità del mercato sia al minimo, ma priva di fortuna. I trader corrono a riparo dopo che il

La Volatilità Globale Spinge I Trader Verso L’Oro

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La Cina è in vacanza e i trader si aspettano che la volatilità del mercato sia al minimo, ma priva di fortuna. I trader corrono a riparo dopo che il greggio rompe al di sotto dei 30$. L’oro e lo yen si muovono in rialzo mentre i trader sono proiettati verso l’avversione al rischio.  Il metallo giallo si attesta leggermente al di sopra dei 1200$. Nella sessione asiatica i trader hanno avviato una lieve vendita del metallo giallo per  prenotare i profitti di fronte al calo del 4,7% che ha visto il prezioso raggiungere il livello dei 1193,20$. A seguito di tale ribasso l’oro si muove in rialzo per l’ottavo giorno consecutivo testando i 1200$ per la prima volta dallo scorso giugno poiché le preoccupazioni per i mercati azionari e per l’economia globale hanno incrementato la domanda dei beni di rifugio. Le azioni di tali prodotti registrano un rincaro.

Quest’anno il mercato aurifero guadagna il 12% sulla scia delle forti preoccupazioni riguardanti un indebolimento dell’economia mondiale, scenario mostrato anche dal calo dei mercati azionari e dalla riduzione delle scommesse che prevedevano un ulteriore innalzamento dei tassi di interesse degli Stati Uniti. Martedì le scorte asiatiche si muovono in ribasso sulla scia del calo registrato lunedì dalle scorte statunitensi ed europee. La Deutsche Bank AG é diventato il più grande creditore degli ultimi quattro anni e ha assicurato gli investitori di avere denaro a sufficiente per saldare i propri debiti.

Martedì, Vyanne Lai, economista presso la National Australia Bank Ltd. di Melbourne ha dichiarato in una mail che “l’incremento e la diffusione dell’incertezza economica mondiale, scatenata dall’avversione al rischio ha sostenuto il sell off delle scorte”. Tale scenario ha incrementato la domanda dei beni di rifugio, oro incluso.

Un indice dei prodotti australiani quotati in borsa guadagna il 7,9% postando i massimi da maggio 2013. Il Newcrest Mining Ltd di Sydney guadagna l’8,4% e le azioni del principale produttore australiano registrano un incremento del 28% nel 2016. Martedì la Northern Star Resources Ltd. con sede a Perth posta un rialzo dell’8,6%.

Lunedì la Deutsche Bank, il più grande finanziatore tedesco, ha dichiarato di avere mezzi più che sufficienti per pagare il suo debito più pericoloso del 2016 e del 2017 dettato da un forte calo delle sue azioni. Tra gli altri nervosismi, la Chesapeake Energy Corp, trivellatore di gas naturale degli Stati Uniti, perde terreno sulla scia delle preoccupazioni che hanno spinto le sue opzioni finanziarie in ribasso.

Il rallentamento mondiale, incluso quello della Cina, ha incrementato le speculazioni che vedono un raffreddamento dell’economia statunitense costringere i responsabili politici della Federal Reserve posticipare l’ulteriore innalzamento dei tassi di interesse. Le prospettive di tale ritardo hanno spinto il dollaro statunitense in ribasso incrementando gli investimenti nel metallo giallo dopo tre anni di perdite.

Secondo i dati rilasciati da Bloomberg, i prodotti negoziati in borsa garantiti in oro hanno postato si muovono in rialzo per 15 giorni consecutivi, postando la più lunga ascesa da settembre 2012. La scorsa settimana, le attività hanno registrato un incremento del 2,6% raggiungendo le 1,555.4 tonnellate, il più grande incremento settimanale dal pareggio riportato a maggio 2010. Venerdì, le partecipazioni in otto grandi fondi  comuni di investimento garantiti in oro (ETF) si attestano su quota 43,3 milioni di once, i massimi da luglio 2015 .

Ancora più significativo il rapido ritmo di crescita riportato da inizio anno che ha postato un aumento di oltre l’8% registrando un incremento di cinque settimane, scenario che non si vedeva da marzo 2011.

La scorsa settimana il metallo giallo guadagna il 5%, registrando il più grande incremento da luglio 2013. La mossa é stata dettata dalle aspettative rialziste dell’oro, infatti, i tori prevedono che i prezzi del prezioso continueranno a muoversi in rialzo poiché le incertezze mondiali potrebbero spingere la Federal Reserve a posticipare l’innalzamento dei tassi di interesse di quest’anno.

Per quanto riguarda gli altri metalli, l’argento perde 61 punti ed é negoziato a 15,365$ dopo aver postato i massimi degli ultimi mesi. Il platino rimane sostanzialmente invariato nella sessione asiatica ed è scambiato a 926.35$.

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