Nella giornata di ieri, il Brent era ai minimi da maggio, mentre il Wti ha toccato i minimi da aprile.
Secondo i trader, l’aumento del prezzo è stato in parte una correzione del netto ribasso di ieri e ha riflettuto un deprezzamento del dollaro, sceso dai massimi di marzo.
Poiché il petrolio viene negoziato in dollari, un ribasso della valuta statunitense rende le importazioni di greggio meno care per i paesi che detengono altre divise, con effetti potenzialmente positivi per la domanda.
Nonostante il lieve rialzo del prezzo del petrolio, gli analisti affermano che la tendenza generale del mercato è al ribasso.
In una nota, Matt Smith di ClipperData scrive: “Il continuo timore per l’eccesso di offerta incoraggia gli hedge fund a liquidare le loro recenti posizioni rialziste. Allo stesso tempo, si osserva un corrispondente incremento delle posizioni speculative short.”
L’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia) ha rilevato un incremento delle scorte di greggio, mentre il mercato attendeva una loro diminuzione. In base ai dati pubblicati dall’Eia alle 10:30 EST del 27 luglio, durante la settimana conclusasi il 22 luglio, le scorte di greggio sono aumentate di 1,67 milioni di barili. Il mercato era in attesa di una riduzione di 2,3 milioni di barili. Il risultato inatteso ha pesato sul prezzo del petrolio. Attualmente, il petrolio viene negoziato ai minimi dal 19 aprile, diretto a concludere il mese in ribasso.