Il greggio si è mosso in lieve ribasso, perdendo 21 centesimi per venire negoziato a quota 47,12. Il Brent ha ceduto 33 centesimi, scendendo a quota
Il greggio si è mosso in lieve ribasso, perdendo 21 centesimi per venire negoziato a quota 47,12. Il Brent ha ceduto 33 centesimi, scendendo a quota 49,34. Il prezzo del petrolio è rimasto stabile a causa dell’ipotesi di un accordo tra l’Opec e gli altri principali produttori di petrolio che potrebbe portare alla riduzione della produzione. I membri dell’Opec si incontreranno a margine del Forum Internazionale dell’Energia, che riunisce produttori e consumatori, in Algeria, dal 26 al 28 settembre.
Si ritiene che, durante l’incontro, l’Opec e gli altri paesi produttori, guidati dalla Russia, acconsentiranno a limitare la produzione. La possibilità di un accordo deve fronteggiare due ostacoli principali: i livelli storici raggiunti dalla produzione dell’Opec e la tendenza dei principali membri del cartello, come l’Arabia Saudita e l’Iran, a difendere le loro quote di mercato a discapito dei prezzi.
Nella giornata di venerdì, il prezzo del petrolio si è mosso in ribasso a seguito delle dichiarazioni del ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita, il quale ha dichiarato di dubitare della necessità di limitare la produzione, riducendo le speranze che, durante l’incontro di settembre, si possa raggiungere un accordo per ridurre l’eccesso di offerta del mercato petrolifero.
Durante la scorsa settimana, il greggio è aumentato per sette sessioni consecutive, adottando una tendenza al rialzo a seguito dell’annuncio, da parte dell’Opec e della Russia, di un piano per discutere dell’eccesso di offerta che da più di due anni affligge il mercato petrolifero.
In questa settimana, i prezzi sono stati spinti in ribasso dal timore che le possibilità di successo dell’incontro di Algeri siano scarse. Tuttavia, nella giornata di giovedì, il petrolio ha virato in riazlo quando l’Iran ha annunciato che parteciperà ai colloqui, annullando l’incertezza sulla sua partecipazione all’incontro.
Tuttavia, il ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita, il principale produttore tra i membri dell’Opec, ha ravvivato la preoccupazione per il successo del vertice.
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