I contratti future sul greggio con scadenza a ottobre hanno chiuso a 45,48$. I contratti future sul Brent hanno toccato i 47,38$, perdendo 99 centesimi dalla chiusura della sessione di martedì.
Oltre all’apprezzamento del dollaro, la causa principale delle massicce vendite è stata costituita dal rapporto dell’Agenzia degli Stati Uniti per l’Informazione sull’Energia (Eia), secondo cui, nella settimana conclusasi il 26 agosto, le scorte di greggio sono aumentate di 2,3 milioni di barili a un totale di 525,9 milioni di barili. I trader si aspettavano un incremento di circa 0,921 milioni di barili.
Nella tarda giornata di martedì, l’American Petroleum Institute aveva annunciato che, nello stesso periodo, le scorte di greggio erano aumentate di 942000 barili.
Nonostante le massicce vendite, il greggio dovrebbe, tuttavia, concludere agosto in rialzo di circa il 10%. Nel corso del mese, il prezzo è aumentato di più del 20%, soprattutto grazie ai preparativi di un incontro tra i membri dell’Opec e i paesi produttori che non fanno parte del cartello per riprendere i colloqui su una possibile limitazione della produzione. A ogni modo, dopo essersi mosso in rialzo all’inizio di agosto, il prezzo del greggio è tornato a scendere, ritoccando quotazioni che non si registravano dalla metà del mese.
La rottura viene considerata una conferma di come il rialzo sia stato essenzialmente alimentato dalla chiusura delle posizioni e di come i fondamentali del mercato petrolifero siano ancora al ribasso. I dati su domanda e offerta suggeriscono che non vi è molto che possa sostenere il petrolio, poiché le scorte sono ancora in netto aumento. Inoltre, anche i trader rialzisti cominciano a stancarsi degli appelli alla limitazione della produzione, perché alle parole non seguono i fatti.
Nella giornata di mercoledì, sul prezzo hanno pesato, inoltre, le affermazioni del ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, Khalid al-Falih, il quale ha dichiarato che Riyad non ha un obiettivo preciso per la sua produzione, la quale dipende dalle necessità della clientela.