Petrolio Analisi fondamentale del 26 settembre, Previsioni

Dopo essersi mossi in rialzo per gran parte della settimana, nella giornata di venerdì i contratti future sul greggio si sono mossi in ribasso. Quelli sul Wti con scadenza a novembre sono riusciti a registrare un guadagno settimanale dell’1,97% pur avendo ceduto il 3,97% durante la sessione di venerdì per chiudere in ribasso di 1,84$ a 46,32$.

Nella giornata di venerdì, a un certo punto, i contratti future sul greggio perdevano più del 4%, cancellando gran parte dei guadagni conseguiti nel corso della settimana. La mossa è stata provocata dalla reazione dei trader alle notizie secondo cui l’Arabia Saudita non si aspetta il raggiungimento di un accordo sulla limitazione della produzione in occasione dell’incontro tra l’Opec e gli altri paesi produttori di petrolio, che si svolgerà ad Algeri in questa settimana.

Le vendite sono state innescate dalle notizie pubblicate da Bloomberg, secondo cui Riyad non si aspetta che l’incontro di Algeri del 26 – 28 settembre porti a una “decisione”. Bloomberg ha citato come fonte un delegato.

Per quanto riguarda le notizie favorevoli al rialzo, il mercato petrolifero è stato sostenuto dalla reazione degli investitori a un rapporto della Reuters, secondo cui l’Arabia Saudita si è offerta di ridurre la produzione se anche l’Iran, suo rivale, adotterà la medesima decisione. Per i trader, le notizie diffuse dalla Reuters provengono da fonti vicine alle discussioni tra Riyad e Teheran.

L’azione del prezzo della sessione di venerdì può essere interpretata in diversi modi. In primo luogo, quando la a frase “colloqui informali” ha iniziato a circolare il 9 agosto, la mia reazione è stata: “Almeno, si stanno mettendo a discutere della questione.” Non ho mai pensato che un accordo “formale” possa essere raggiunto durante negoziati “informali”.

Secondariamente, penso che Bloomberg e la Reuters abbiano voluto un poco esagerare le voci di fonti anonime, eccitando i trader, sia rialzisti sia ribassisti.

Infine, per quanto concerne le notizie pubblicate dalla Reuters, dov’è la risposta dell’Iran alla cosiddetta proposta dell’Arabia Saudita? Reuters ha reso pubblica esclusivamente la parte rialzista della vicenda. Sarebbe stato interessante leggere la reazione dell’Iran. Se si fosse saputo che Riyad e Teheran si sono entrambe dichiarate disposte a negoziare, sarei stato maggiormente incline a dare credito a queste voci e a sostenere le possibilità di rialzo del petrolio.

A mio parere, il mercato petrolifero ha reagito a delle voci apparentemente contraddittorie. Non è stata la normale situazione in cui gli acquisti sono provocati dalle voci e le vendite dai fatti. Per questa settimana, consiglio, quindi, di adottare un atteggiamento prudente nel reagire alle notizie provenienti da Algeri, perché sono abbastanza sicuro che saranno non poche.

PREVISIONI

Per quanto riguarda l’azione del prezzo e la tendenza del mercato del petrolio nella sessione di lunedì, ritengo che i trader abbiano bisogno di almeno una giorno per riprendersi dal collasso di venerdì. Il mantenimento di una parte dei guadagni dell’ultima settimana dovrebbe aiutare un rapido recupero dei traer rialzisti. La cancellazione di tutti i guadagni dell’ultima settimana invierebbe, invece, un segnale nettamente di ribasso agli investitori.

A causa della volatilità generata dall’azione del prezzo durante la sessione di venerdì, ritengo che, nella giornata di lunedì, gli investitori opereranno in un mercato ristretto, impostando la possibilità di un trading all’interno della gamma di oscillazione. Certamente, giungeranno notizie dall’incontro informale di Algeri che potrebbero, naturalmente, generare volatilità a causa delle possibili reazione.

La notizia che i trader rialzisti vorrebbero leggere vede l’Arabia Saudita e l’Iran entrambi intenti a discutere della limitazione della produzione. Personalmente, vorrei leggere che la Russia sta mediando un accordo tra l’Arabia Saudita e l’Iran. Proprio come i negoziati svoltisi a Doha in aprile, non credo che un accordo possa essere raggiunto senza un’intesa tra Riyad e Teheran.