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L’angolo sempre più stretto delle Banche Centrali

Da:
David Ruscelli
Aggiornato: Sep 23, 2016, 19:04 UTC

La misteriosa Fed Il meeting di politica monetaria della Fed di mercoledì si è risolto con un nulla di fatto come ampiamente previsto dai mercati.

L’angolo sempre più stretto delle Banche Centrali

La misteriosa Fed

Il meeting di politica monetaria della Fed di mercoledì si è risolto con un nulla di fatto come ampiamente previsto dai mercati. Rimandato quindi tutto a dicembre dopo le elezioni alla Casa Bianca. Due elementi però meritano una considerazione. Il primo, la Fed ha rivisto al ribasso le stime di crescita e questo fa pensare ad un passo di salita dei tassi (se mai ci sarà) molto lento. Il secondo, la votazione non è stata unanime e questo conferma il clima di indecisione che regna all’interno della Fed. Pochi i dati macro in arrivo nella settimana entrante. Il 27 settembre la fiducia dei consumatori; il 28 settembre gli ordini di beni durevoli, il 30 settembre spesa e reddito personale assieme al deflatore del Pil

Banche e ancora banche

Inutile nascondere che i problemi della catena del credito europea arrivano non solo dai tassi negativi, ma anche dal cattivo stato di salute di molti istituti bancari tra cui il colosso Deutsche Bank. La multa arrivata dagli Stati Uniti per il caso subprime è un’altra pesante tegola sulla quale la Bce può poco in questo momento. Draghi parlerà lunedì 26 ed i mercati come sempre drizzeranno le antenne per catturare ogni sfumatura. Nella stessa giornata verrà pubblicato l’IFO tedesco mentre il 29 settembre attenzione ai dati di fiducia di consumatori ed imprese di Eurolandia. Si chiude il 30 con il dato di inflazione.

Giappone precursore

E’ una delle notizie della settimana passata. La Banca centrale del Giappone ha deciso di modificare parzialmente la traiettoria delle propria politica monetaria. Dopo anni di easing monetario e QE ad oltranza, la novità è il cambio di obiettivo. Per ora i tassi ufficiali rimangono negativi, ma dall’allargamento della base monetaria il target si sposta sull’inclinazione della curva dei rendimenti. Avere una curva piatta (con rendimenti a lunga anche negativi) sta debilitando il mondo finanziario nipponico e quindi ora la Boj modulerà l’acquisto dei titoli a lunga scadenza proprio per cercare di innalzare rendimenti sempre schiacciati attorno alla linea dello zero. Il 27 settembre sarà una data degna di attenzione in quanto verranno pubblicate le minute del meeting di mercoledì. A seguire, il 29 settembre Kuroda parlerà ai mercati e questo, assieme alla carrellata di dati del 30 settembre (disoccupazione, produzione industriale, inflazione e vendite al dettaglio) saranno forse i veri market movers della settimana per lo Yen.

Trade della settimana

Peso messicano che soffre tremendamente l’ascesa di Trump nella corsa elettorale americana, ma anche un trimestre di recessione. Il rapporto di cambio UsdMxn ha toccato un nuovo minimo storico e soprattutto ha vissuto una settimana drammatica in un contesto tutto sommato non così negativo per le local currency emergenti. Come si vede dal grafico, per la terzo volta in questo 2016, UsdMxn ha toccato 19.50 superando stavolta questo livello. E’ una rottura che prelude a nuova debolezza? Difficile rispondere, ma di certo il Peso vanta adesso una sottovalutazione in termini di cambio effettivo reale notevole. A questo punto sono possibili tre scenari. Stagnazione delle quotazioni tra 19.5 e 20 in attesa dell’esito elettorale (scenario più probabile), accelerazione ulteriore verso l’alto nella consapevolezza dei mercati che Trump vincerà, rientro al di sotto di 19.50 certificando una trappola per tori. Questo ultimo caso, considerando anche le valutazioni fondamentali raggiunte, rappresenta forse una delle opportunità più interessanti per i carry trader e gli investitori alla ricerca disperata di rendimento.

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David Ruscelli

Forex Strategico

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